Da promessa a realtà, la storia di tanti giovani etichettati come il “nuovo Messi” si è rivelata spesso un peso, con pochi che hanno saputo reggere il confronto.
Il mondo del calcio non dimenticherà mai il 16 novembre 2003, una data che ha segnato un punto di svolta nella storia di questo sport. Fu allora che un giovanissimo argentino di nome Lionel Messi fece il suo debutto con la maglia blu e granata del Barcellona, dando inizio a una carriera straordinaria che avrebbe riscritto i record e affascinato milioni di tifosi. Da quel giorno, tuttavia, Messi ha dovuto affrontare una sfida continua, non tanto sul campo, ma contro i confronti costanti con altri giovani talenti, presentati come i suoi possibili eredi.
Il calcio ha visto molti giovani promettenti presentati come “il nuovo Messi,” un’etichetta che spesso ha finito per pesare sulle loro spalle, più che esaltarli. Questi paragoni non sono nati solo per la nazionalità, ma anche per la tecnica, il controllo di palla, o per momenti speciali nei loro percorsi che ricordavano i primi passi del campione argentino. Ma, col tempo, pochissimi sono riusciti a stare all’altezza di questo paragone, con molti che hanno vissuto carriere ben lontane dalle aspettative iniziali.
Giovani promesse che non hanno retto il confronto con Messi
Tra i tanti talenti che hanno subito il paragone, uno dei primi è un calciatore argentino-paraguayano, che nel 2011 venne soprannominato “il nuovo Messi.” Nonostante la giovane età e un curriculum promettente, con esperienze in squadre come Porto, River Plate, Hellas Verona e persino Roma, la sua carriera non ha mai raggiunto le vette sperate. Oggi, all’età di 31 anni, gioca per il Cerro Porteño in Paraguay, lontano dai riflettori internazionali e da quel futuro luminoso che molti avevano previsto.
Un altro caso emblematico è quello di un giovane attaccante il cui precoce talento per il goal e l’equilibrio in campo gli valsero il soprannome di “nuovo Messi.” Con una partenza folgorante, diventò il più giovane marcatore della sua squadra segnando un gol all’età di 17 anni e 51 giorni, rompendo persino un record detenuto da Messi stesso. Dopo aver militato in club di primo piano come Ajax, Roma e AC Milan, la sua carriera si è conclusa lontano dalle aspettative, terminando al Vissel Kobe in Giappone nel 2023.
Poi c’è la storia di un calciatore messicano, che con il suo controllo di palla e il suo passaggio nelle giovanili del Barcellona aveva tutte le carte per essere considerato un “nuovo Messi.” La sua carriera l’ha portato a giocare in squadre come Racing, Mallorca, Villarreal e Tottenham. Ma anche lui non ha mai raggiunto il livello del campione argentino, ritirandosi al Club América senza aver ottenuto i riconoscimenti previsti.
Dai club di punta agli ostacoli imprevisti: il peso dei paragoni
Tra gli “eredi” di Messi c’è anche l’attuale capitano dell’Arsenal, la cui carriera iniziò con grandi speranze al Real Madrid, che lo firmò a soli 16 anni. Grazie alle sue abilità di dribbling, venne subito paragonato a Messi, ma vari prestiti in Olanda e una parentesi alla Real Sociedad hanno rallentato il suo percorso. Oggi, a Londra ha ritrovato stabilità, ma quel paragone con Messi rimane un’ombra pesante.
Anche un altro giovane prodotto del vivaio del Barcellona ha subito il peso di queste aspettative. Dopo la partenza di Messi dal club, fu proprio lui a ereditare la maglia del campione argentino. Con un debutto promettente e un gol a soli 16 anni, sembrava che le stelle fossero allineate per il suo successo. Purtroppo, la sua ascesa è stata bloccata da gravi infortuni, che lo hanno tenuto lontano dai riflettori, anche se a 22 anni è ancora un giocatore del Barcellona.
Un altro “nuovo Messi” è stato il giocatore più giovane a debuttare nella Liga spagnola, a soli 15 anni e 219 giorni con la maglia del Mallorca. Persino Dani Alves aveva riconosciuto il suo potenziale, notandolo in un torneo a Ibiza. Eppure, dopo vari prestiti e un trasferimento all’Alavés dal Milan, la sua carriera sembra ancora alla ricerca di stabilità.
Tutti questi giocatori hanno in comune un talento riconosciuto e un’etichetta che si è spesso trasformata in un peso. Se la storia di Lionel Messi rimane unica e irripetibile, il confronto continuo con la “Pulce” si è rivelato per molti un’arma a doppio taglio, che ha limitato le possibilità di costruire una carriera lontano dall’ombra del campione argentino.