Sergio Agüero rivela i suoi pensieri sulla possibilità di vedere Messi al Mondiale 2026 e critica la sospensione delle retrocessioni nel calcio argentino.
Sergio Agüero è tornato a parlare di Lionel Messi e del calcio argentino, sollevando opinioni interessanti e critiche. Dopo il suo ritiro nel 2021 per problemi cardiaci, l’ex attaccante della nazionale argentina continua a seguire da vicino le vicende calcistiche, con un occhio di riguardo per il futuro del suo amico Messi e per la qualità della competizione in Argentina. In una recente intervista, Agüero ha risposto alla domanda che tanti tifosi si pongono: Messi parteciperà alla Coppa del Mondo 2026?
Con cinque Mondiali alle spalle, una partecipazione di Messi al sesto torneo mondiale in Nord America sarebbe storica, ma anche inaspettata data l’età del campione argentino. Agüero, però, è ottimista, convinto che Messi, se lo desidera, possa farcela. “Credo che Messi riuscirà a partecipare nel 2026; si prende cura di sé stesso,” ha dichiarato. Secondo Agüero, la sua esperienza, unita alla sua cura meticolosa per la condizione fisica, potrebbe essere la chiave per consentirgli di lasciare un segno anche in un’età avanzata: “Potrebbe non essere più il Leo di una volta, ma con un calcio di punizione o un assist, può ancora fare la differenza.”
Critiche di Agüero alla sospensione delle retrocessioni in Argentina
Se la fiducia nel ritorno di Messi al Mondiale è alta, diverso è il giudizio di Agüero sull’attuale stato del calcio argentino, in particolare sulla recente decisione della AFA di sospendere le retrocessioni. Agüero non ha risparmiato parole dure, definendo “strano” e controproducente un sistema in cui le squadre possono giocare senza il rischio di retrocedere. La decisione, ratificata dall’assemblea della Federazione argentina, è stata approvata anche da club storici come Boca e River, ma non ha convinto molti osservatori e addetti ai lavori, tra cui proprio Agüero.
Secondo lui, la mancanza di retrocessioni rischia di creare un campionato poco competitivo, una situazione che, in prospettiva, può compromettere la qualità della lega argentina. “Non mi piace il calcio argentino di oggi. Ci sono troppe squadre, e non è competitivo,” ha spiegato, sottolineando come l’Argentina sia l’unico paese dove le squadre possono essere promosse senza temere di perdere la categoria.
Il futuro del calcio argentino e la visione di Agüero
La decisione dell’AFA di annullare le retrocessioni per questa stagione, quando mancano ancora 10 giornate alla conclusione, significa che il campionato argentino potrebbe arrivare a contare fino a 30 squadre entro il 2025, un numero ben superiore rispetto agli standard dei principali campionati internazionali. Le altre leghe di vertice, come quelle europee e quella brasiliana, tendono a mantenere circa 20 squadre, mentre la Francia ha recentemente ridotto il numero di partecipanti a 18 squadre per aumentare il livello della competizione.
Agüero ha condiviso anche il suo punto di vista sul suo storico rivale, il Racing Club, riconoscendone i progressi e i successi. Secondo lui, il Racing ha saputo competere a livello nazionale proprio perché ha investito con criterio, dimostrando che gli investimenti sono la strada migliore per superare le difficoltà. “Molti credono che per salvare un club si debba vendere i giocatori, ma non è così. Devono investire,” ha sottolineato Agüero, spiegando che la fiducia degli sponsor e il valore della squadra dipendono dalla posizione e dai risultati del club.
Le opinioni di Agüero portano a riflettere su un sistema che, per restare competitivo, deve mantenere un equilibrio tra qualità e sfida sportiva. Per molti, tra cui l’ex attaccante dell’Argentina, le scelte fatte dall’AFA sono discutibili, perché eliminano la pressione della retrocessione, un fattore chiave per spingere i club a dare il massimo.