Veron senza freni: i dubbi e gli errori della sua carriera

Il calcio argentino non può che annoverare una sua figura di spicco che è Juan Sebastian Veron, il quale ha ripercorso le tappe della sua carriera e gli errori di valutazione…

Juan Sebastian Veron, una delle figure più celebri del calcio argentino, ha riflettuto sulla sua complicata esperienza inglese e sul passaggio dal Manchester United al Chelsea, un trasferimento segnato da aspettative altissime ma concluso con un retrogusto di rimpianto. Veron, protagonista di un calcio elegante e potente, ha ammesso che lasciare il Manchester United è stata una decisione che, a posteriori, avrebbe voluto rivedere, lasciando trasparire un lato vulnerabile e riflessivo dietro la sua statura leggendaria.

L’approdo a Stamford Bridge nel 2003 arrivò dopo due stagioni intense con il Manchester United, dove Veron era stato acquistato per la cifra record di £28,1 milioni, allora un investimento senza precedenti. Nei suoi due anni all’Old Trafford, Veron aveva dimostrato al pubblico britannico e mondiale la sua classe e visione tattica, contribuendo con 11 gol in 82 presenze e vincendo la Premier League del 2003. Nonostante un gioco fluido e creativo, il centrocampista argentino viveva un momento di transizione che lo avrebbe condotto alla maglia blu del Chelsea. Un passaggio, questo, che rappresentò un’opportunità, ma che si rivelò più complesso di quanto avrebbe immaginato.

Veron stesso ha descritto la sua esperienza al Chelsea come un periodo segnato da difficoltà inaspettate. Un grave infortunio alla schiena, che lo tenne lontano dal campo per quasi sei mesi, minò le sue possibilità di dimostrare appieno le proprie capacità. Nel tempo limitato che riuscì a passare in campo a Stamford Bridge, Veron collezionò solo 14 presenze, trovando la rete una sola volta. “Al Chelsea, la realtà è che ho avuto molto poco tempo,” ha raccontato Veron nel 2019, aggiungendo che, costretto a una pausa forzata, iniziò a valutare un ritorno in Italia. L’infortunio e la difficoltà di ambientarsi lo portarono a considerare l’ipotesi di lasciare l’Inghilterra e a cercare una nuova collocazione.

Il centrocampista argentino fu infine ceduto in prestito, prima all’Inter e poi al Club Estudiantes de La Plata, la squadra argentina a cui Veron era legato da sempre e dove riuscì a ritrovare stabilità. Nonostante le soddisfazioni e i successi altrove, il pensiero del Manchester United non lo ha mai abbandonato del tutto. “Con lo United, c’è molto poco di cui mi pento,” ha confessato Veron, “ma lasciare Manchester è una di quelle poche cose.”

Il giocatore ha raccontato anche le conversazioni con ex compagni di squadra che lo incoraggiavano a restare all’Old Trafford. Le loro parole cercavano di trattenerlo, ma l’argentino sentiva allora il desiderio di un nuovo inizio e scelse di trasferirsi al Chelsea. Col senno di poi, ammette, la decisione appare oggi diversa: “Probabilmente avrei dovuto restare.”

L’eredità di Veron è quella di un talento straordinario che ha affascinato tifosi in ogni parte del mondo, ma che ha affrontato anche momenti complessi e scelte che gli hanno insegnato qualcosa. Il suo passaggio al Chelsea resta, agli occhi di molti, una delle vicende più emblematiche del calcio moderno, un promemoria del fatto che anche i più grandi campioni, di fronte alla difficoltà, guardano al passato con un misto di ammirazione e rimpianto.

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