Guidata dal nuovo tecnico Néstor Lorenzo, la squadra ha ritrovato un’identità vincente e una posizione di spicco nel gruppo sudamericano per le qualificazioni al Mondiale del 2026. Attualmente, con soli tre punti di distacco dall’Argentina di Messi, i colombiani si posizionano al secondo posto, pronti a lottare per un ritorno ai vertici.
La rinascita dei Cafeteros è sostenuta da una generazione di talenti che sta emergendo, portando dinamismo e determinazione. Uno dei protagonisti di questa nuova fase è James Rodríguez, ex giocatore del Real Madrid, ora al Rayo Vallecano, che ha ripreso il suo ruolo da leader dopo un periodo difficile segnato dagli infortuni. Al suo fianco, Luis Díaz dà una marcia in più all’attacco, destabilizzando le difese avversarie con il suo gioco esplosivo e la sua velocità.
Néstor Lorenzo: il condottiero inatteso
Alla guida di questa squadra c’è Néstor Lorenzo, un nome che inizialmente aveva suscitato scetticismo tra i tifosi e la stampa colombiana. L’allenatore, nominato nel luglio del 2022, aveva alle spalle un curriculum limitato come tecnico principale: una sola esperienza con il Melgar in Perù, dove però raggiunse i quarti di finale della Copa Sudamericana nel 2022. Tuttavia, Lorenzo era ben noto per il suo ruolo di assistente in squadre importanti, come l’Argentina e il Monterrey, e aveva lavorato con la Colombia stessa tra il 2012 e il 2019, acquisendo una solida esperienza nel calcio sudamericano.
In due anni, Lorenzo ha saputo trasformare le critiche iniziali in consensi. La Colombia, sotto la sua guida, ha messo insieme una striscia di imbattibilità di 28 partite, un record per la nazionale. Durante questo periodo, ha guidato la squadra a vittorie di prestigio contro nazionali di alto livello come Germania, Brasile, Uruguay e Spagna. La serie si è conclusa solo nella finale di Copa América dello scorso luglio, con una sconfitta ai supplementari contro l’Argentina (1-0), un risultato che ha comunque dimostrato la tenacia della squadra e l’abilità strategica di Lorenzo.
Il nuovo volto dei Cafeteros
La Copa América 2023 è stata una tappa fondamentale per questa nuova Colombia. La squadra ha affrontato un cammino quasi impeccabile, raggiungendo una finale storica. La Colombia era riuscita ad arrivare in finale solo due volte prima di allora: nel 1975, dove uscì sconfitta, e nel 2001, anno in cui vinse contro il Messico. Questa edizione, sebbene terminata con una sconfitta, ha dimostrato il valore e il coraggio dei Cafeteros, consolidando le loro ambizioni per i futuri impegni internazionali. Il quotidiano colombiano El Tiempo ha recentemente lodato il lavoro di Lorenzo, sottolineando come abbia riportato fiducia e unità in una squadra che attraversava un periodo di crisi. “Lorenzo è arrivato come uno sconosciuto e oggi è rispettato e amato dai tifosi colombiani,” ha riportato la testata.
L’amore per il bel calcio e un futuro promettente
Lorenzo non si limita a cercare il successo a breve termine, ma punta a costruire un progetto a lungo termine, rispettando le tradizioni del calcio colombiano. Il suo amore per il “buon calcio”, come lui stesso lo definisce, risale ai tempi della sua formazione presso il club Argentinos Juniors in Argentina, noto come uno dei migliori centri di formazione al mondo e da cui sono usciti talenti straordinari. “Mi piace il buon calcio e credo che qui in Colombia ci siano tutte le basi per portarlo avanti,” ha detto Lorenzo in un’intervista. Questo approccio riflette una filosofia di gioco che guarda al futuro, mescolando esperienza e talento per creare una squadra che possa competere ai massimi livelli.
Una nazione che sogna in grande
Con una nuova generazione di talenti che sta emergendo e un allenatore che ha dimostrato di saper riportare il gruppo al suo massimo potenziale, il futuro della nazionale colombiana appare luminoso. Lorenzo ha saputo far risorgere una squadra in difficoltà, portandola alla ribalta internazionale e infondendo nei giocatori e nei tifosi una rinnovata speranza. I Cafeteros sono pronti a tornare protagonisti sul palcoscenico mondiale, con l’obiettivo di lasciare un segno indelebile nei prossimi anni.